Terremoto Amatrice. È il momento del BIM

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I livelli di interoperabilià. Come velocizzare i tempi di progettazione 4D

Terremoto, Amatrice. Contattato immediatamente dal Governo come “consigliere di fiducia”, ha destato non poco scalpore una delle prime dichiarazioni del Senatore a vita Renzo Piano: “Siamo eredi indegni di un grande patrimonio”. Parlando di una tangibile ipotesi di cantiere leggero,  l’Archistar, ha proposto la sua “ricetta” o come meglio ha precisato egli stesso, di risparmiare e raggiungere la massima efficacia utilizzando, come in il medico fa con il suo paziente, la termografia come strumento diagnostico.

La termografia – dichiara al giornalista della Repubblica – consente di conoscere lo stato di salute dei muri, come di un corpo vivente, senza interventi invasivi. Questo permette di rendere gli edifici più sicuri, preservando i centri storici, rispettando l’attaccamento alle case antiche, quel fortissimo rapporto affettivo che fa parte della nostra storia, della nostra natura umana, della nostra identità”. È il momento del BIM.

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Cultura che ben interpreta l’Architetto Renzo Piano, dal Ministero dei beni culturali, dato che nel 2015 è stato consegnato nelle sue mani,  l’incarico di progettare il nuovo museo archeologico di Ercolano.

BIM. Da anni gli studiosi di Storia e Conservazione dei beni culturali, l’ingegneria strutturale e l’architettura, sono orientati verso la “non invasività” per la raccolta dei dati “sensibili” delle opere del passato. Spesso cosa accade, valutando i costi delle tecnologie utilizzabili ci si trova di fronte alla non convenienza dell’ intervento e si opta per un rinvio dell’intervento. Alcune diagnosi però vanno effettuate tempestivamente. Il BIM è ad oggi il mezzo più economico, veloce e accessibile a tutti i professionisti, di cui ora disponiamo per conservare e analizzare i dati raccolti in fase di diagnosi. I dati saranno a disposizione delle future generazioni di tecnici. Sottolineo “future generazioni” perché, nel caso di Amatrice, si parla anche di 50 anni di attesa, optando per il cantiere leggero proposto dall’Archistar.

 

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